Nel Medio Friuli esiste un luogo dove la tradizione rurale della nostra regione incontra, in un armonioso sposalizio, la bellezza ancestrale del territorio, basata sulle particolarità di una natura endemica tanto preziosa quanto fragile: si tratta della Riserva Naturale Regionale del Lago di Cornino, che trova le origini del suo nome nello splendido zaffiro d’acqua che ne bilancia il baricentro, incastonato nel territorio a cavallo tra i Comuni di Trasaghis e Forgaria Nel Friuli, a quattro passi dalla cittadina di San Daniele.
Nonostante tale relativamente ridotta estensione, l’area protetta  si articola su una vasta moltitudine di ambienti, che spaziano dal greto del fiume Tagliamento fino alla rocciosa fascia prealpina del Monte Prat.
Le peculiarità faunistiche, botaniche, storiche e mineralogiche del luogo, sono presentate in un moderno Centro Visite, dove ad un’accurata sala museale si affiancano un’innovativa sala video, un completo orto botanico ed una preziosa area faunistica, dimora di esemplari in difficoltà di specie iconiche locali di alto interesse conservativo, punta di diamanto del percorso introduttivo alla visita dei territori bradi circostanti.
Oltre che alla bellezza dei suoi anfratti, la Riserva deve buona parte della sua notorietà al Progetto Grifone, ideato dall’ornitologo Fabio Perco e oggi diretto dal Dottor Fulvio Genero, grazie al quale scienziati e naturalisti di tutto il continente hanno permesso la reintroduzione nelle Prealpi Carniche, dopo secoli di assenza, dell’avvoltoio grifone, fondamentale elemento della catena alimentare a lungo ingiustamente perseguitato. Partendo dalla prima nascita di grifone in Italia dopo oltre un secolo, la Riserva è arrivata oggi ad ospitare una delle più grandi colonie europee di questi uccelli, l’unica nidificante sull’arco alpino.
Presso il Centro Visite della Riserva, gli spostamenti di questi avvoltoi sono accuratamente analizzati: il monitoraggio comparato con altri enti nazionali e internazionali (come il Parco Naturale delle Prealpi Giulie o l’austriaco Parco Nazionale Alti Tauri), l’ausilio della Vulture Conservation Foundation, la più grande organizzazione mondiale dedicata alla protezione degli avvoltoi, l’utilizzo di dispositivi di tracciatura satellitare e la videosorveglianza H24 del carnaio (nome con cui sono noti i punti di alimentazione riforniti con carcasse)  stanno portando a continue e sensazionali scoperte.
Nel 2014, la Cooperativa Pavees ha svestito le graziose e delicate ali delle farfalle di Bordano per indossare le robuste e solenni ali dei grifoni, decidendo di mettere la sua esperienza al servizio della sopravvivenza di questi fragili re dell’aria.

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